Santo Caslini - Scultura in terracotta Nudo di donna seduta
Pubblicato da Massimo Sarandrea il 11 Aprile 2020
La piccola scultura in terracotta raffigurante una giovane donna nuda seduta su un basamento rappresenta il classico motivo compositivo caro all’artista che aveva nei piccoli nudi, le teste e i cavalli, i soggetti più studiati e riprodotti specialmente nei suoi primi anni da maestro d’arte, che vanno dal 1935, anno del suo diploma, fino al primo dopo guerra.
Nella composizione di questa piccola scultura si può ben comprendere l’influenza dei suoi maestri d’accademia all’Isia di Monza che furono Arturo Martini e Marino Marini e la successiva conoscenza nel suo passaggio fiorentino con Libero Andreotti, che ben si evidenzia nella scelta sia del materiale compositivo, sia delle forme stesse della scultura con un gusto severo e con un costante richiamo ad una classicità che si oppone, pacata, a frenesie sperimentalistiche, spesso inconsistenti.
Santo Caslini nasce a Carate Brianza il 1° Novembre 1912. consegue nel 1935 il Diploma di Maestro d’arte. Risalgono a questo periodo le sue prime opere di scultura in legno e terracotta.
Nella seconda metà degli anni ‘30 l’artista apre un primo studio a Milano con altri scultori e nello stesso periodo hanno luogo le sue prime partecipazioni a mostre collettive in Italia, tra cui la Biennale di Venezia del 1936 -( 3° premio di scultura) ed all’estero al Museo Nazionale di Francia a Parigi nel 1938. In pieno periodo bellico, nonostante la chiamata alle armi, continua la propria attività presentando la sua prima personale alla galleria Gianferrari di Milano nel 1939 e partecipando alla prima Mostra degli artisti Italiani in armi a Roma nel 1942.
Nell’immediato dopoguerra, trasferito lo studio a Carate Brianza, inizia l’insegnamento presso la Civica Scuola Serale della Villa Reale di Monza nella sezione di scultura, dove manterrà l’incarico per circa trenta anni.
Raggiunge nel corso degli anni ‘50 la piena maturità espressiva che si manifesta nella realizzazione della fontana in bronzo per piazza Roma a Seregno nel 1955, e sempre nella stessa località della “Pietà laica” per il monumento ai caduti al quartiere San Carlo nel 1956.
Degni di nota sono da ricordare i pannelli per il cinema Capitol di Monza intitolati alla Regina Teodolinda del 1959. Gli anni ‘60 lo vedono intensificare la sua presenza a rassegne di particolare rilevanza, quali la Biennale d’arte di Milano, la Quadriennale d’arte di Roma del 1965, la mostra annuale della Permanente di Milano del 1967.
Muore a Carate Brianza il 1°Aprile 1999.